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Lacci in silicone per repertare piccoli oggetti

Lacci Silicone sterilizzabili riutilizzabili

In centrale di sterilizzazione durante il confezionamento del materiale da sterilizzare  spesso è necessario raccogliere piccoli strumenti oppure cavi con un sistema semplice e riutilizzabile di repertazione ed identificazione visiva immediata.

Questi lacci in silicone sono la soluzione ideale e sono disponibili in due lunghezze e 7 colori diversi per una facile ed immediata identificazione visiva.

Lacci in Silicone sterilizzabili riutilizzabili- Kerna Italia by Kerna Italia prodotti medico chirurgici

Lampada scialitica per piccola chirurgia

Lampada scialitica a LED per chirurgia minore

Normativa di riferimento per le lampade scialitiche

La normativa di riferimento per l’illuminazione in sala operatoria è la norma IEC 60601.2.41

Questa norma classifica le lampade medicali in :

  1. Principali (“Major & system”)
  2. Satelliti (“Minor, treatment”)
  3. Lampade da visita (“for diagnosis”)

In sala operatoria devono essere utilizzate solo lampade scialitiche principali o satelliti oppure una combinazione delle due (es. scialitica principale+satellite)

Le caratteristiche delle lampade scialitiche per sala operatoria

  • Classe I o Classe II
  • Utilizzabile in procedure che prevedono anestesia locale e generale
  • Ambito di impiego sala operatoria
  • Manipolo/i sterilizzabile/i
  • Luminosità compresa tra  40.000 e 160.000 lux
  • Indicazione diametro campo luminoso
  • Omogeneità nella distribuzione della luce
  • Diluizione delle ombre
  • Temperatura di colore compresa tra 3000-6700 °K (non obbligatoriamente variabile)
  • Indice di resa cromatica (CRI) Ra compreso tra 85 e 100

“Piccole scialitiche”

La “piccola” scialitica nella normativa viene definita come lampada per “Minor, treatment” ovvero per interventi “minori”.

Attualmente le lampade chirurgiche per piccoli interventi offrono valori di luminosità che pochi anni fa erano propri delle lampade principali da sala operatoria.

I campi di impiego

Le lampade scialitiche minori sono impiegate nelle chirurgie ambulatoriali di diverse specialità, tra cui:

  • illuminazione di campi durante interventi di chirurgia plastica
  • interventi chirurgici in ginecologia
  • procedure odontoiatriche
  • interventi dermatologici

La tecnologia attuale

LED lampade scialitiche

L’evoluzione rapida in ambito elettronico ha portato i LED nel settore dell’illuminazione medicale ed oggi le lampade scialitiche usano questa sorgente di luce per illuminare il campo operatorio.

La nostra esperienza in ambito di scialitiche per piccola chirurgia ci ha portato a proporre uno degli ultimi modelli prodotti da Simeon Medical, il modello Sim.LED 4500+.

Lampada scialitica per piccola chirurgia Sim-LED 4500+

Scialitica a LED Simeon SimLED4500

Sim.Led 4500+ è la lampada scialitica nata per l’utilizzo ambulatoriale oppure come lampada secondaria in sala operatoria per interventi minori.

Le caratteristiche tecniche:

  • Intensità luminosa: 100.000 lux
  • Intensità regolabile 25.000-100.000 lux
  • Temperatura di colore 4500 °K (fissa)
  • Diametro del campo d10 distanza 1 m.: 170 mm.
  • Indice di resa cromatica ra: 96
  • Indice di riproduzione del rosso R9:  3
  • Durata LED: < 40.000 ore

Il concetto esclusivo

Simeon riflettore multiparabola scialitica SIMLED

Il riflettore multi parabolico è un brevetto esclusivo di Simeon Medical Gmbh.

La caratteristica di Sim.POD è quella di offrire i vantaggi del sistema di trasmissione della luce che si era soliti utilizzare con le sorgenti di luce tradizionali (alogena, scarica di gas) alle proprietà dei LED di ultima generazione in grado di fornire elevata intensità luminosa e ridottissimi consumi ed assoluta assenza di radiazione infrarossa.

Se vuoi conoscere in dettaglio come funziona una lampada scialitica c’è un interessante  articolo, oppure puoi contattarci per verificare insieme a noi le esigenze di illuminazione scialitica, ti risponderemo volentieri!

Lampade scialitiche con LED multicolore

L’illuminazione scialitica della sala operatoria

La tecnologia a LED applicata alle lampade scialitiche sta muovendo grandi passi e tutti i produttori di sistemi di illuminazione epr sala operatoria sono attenti a scegliere i diodi emittenti luce (Light Emitting Diode) tra quelli che più sono adatti alle peculiarità costruttive di ogni progetto.

La correzione del colore

Già ai tempi in cui le lampade scialitiche erano disponibili con sorgenti di luce tradizionale (lampada alogena) tutti i produttori cercavano di innalzare la temperatura di colore della scialitica ricorrendo prima alle lampadine con rivestimento dicroico (una particolare lavorazione di un substrato del vetro che grazie al deposito di quarzi e ossidi vari tra cui titanio e magnesio, permette alla luce trasmessa di assumere un colore diversa da quella trasmessa).

La produzione di vetri dicroici non è sicuramente una tecnologia recente, visto che già i romani nel IV secolo erano in grado di produrne, ma ha rappresentato un passo verso la ricerca continua della temperatura di colore ideale delle lampade scialitiche utilizzate negli interventi chirurgici.

Successivamente si è passati all’uso di filtri applicati direttamente sul vetro di protezione della cupola della scialitica, dove si può beneficiare di una superficie ampia ed efficace nel filtraggio della luce emessa dalla sorgente di luce in quanto è il primo “ostacolo” che il flusso luminoso deve passare per raggiungere il campo operatorio.

Quest sistemi offrono buone capacità di gestione della temperatura di colore ma hanno lo svantaggio di offrire un valore fisso, stabilito in fase produttiva a seconda dei materiali e delle tecniche di costruzione utilizzate.

Temperatura di  colore variabile

L’elettronica anche in questo caso ha permesso di superare i limiti imposti dai filtri e dopo aver superato il limite iniziale dato dalla disponibilità di led di colore rosso, sul mercato hanno fatto la comparsa le prime scialitiche con led multicolore. (rosso, blue, verde, giallo)

Scialitica con led rossi

Questa nuova caratteristica permetteva di adattare la temperatura di colore; utilizzando diversi gruppi (cluster) di led di diverso colore (verde, blu, giallo, rosso) la somma dei colori delle emissioni di ciascun settore generava sul campo chirurgico una luce di colore bianco.

Questa tecnologia però  presentava un grande svantaggio; generava infatti  sul campo operatorio ombre “multicolore” che erano il risultato dell‘oscuramento parziale ad opera delle teste dei chirurghi di alcuni settori della scialitica.

L’ombra arcobaleno infatti era il risultato di un’alterazione nella “miscelazione” dei colori dei vari settori di LED sul campo operatorio.

Come variare la temperatura di colore

Temperatura di colore °K

Visti i risvolti negativi in termini di prestazioni della tecnologia a LED multicolore ed assistendo parallelamente ad continuo miglioramento delle caratteristiche dei LED  la maggioranza dei produttori di illuminazione scialitica di qualità ha optato per l’uso di LED monocolore, differenziandone sono la tonalità.

Nelle lampade scialitiche ad alte prestazioni, la temperatura di colore variabile si ottiene grazie alla combinazione di LED BIANCHI, ma con temperature di colore variabili tra 2700° (bianco ma con tonalità più gialle) e 6500°K (bianco con spiccate sfumature di azzurro/blu).

led bianchi nella scialitica

Ogni produttore decide le tonalità di bianco da utilizzare in funzione delle prestazioni che desidera raggiungere e della complessità costruttiva necessaria per pilotare differenti tipologie di sorgenti di luce.

La temperatura di colore ideale

temperatura di colore ottimale 4900K

Nelle evoluzioni che le lampade scialitiche hanno subito nel corso di oltre un secolo di esistenza, l’obiettivo finale è rimasto invariato

…fornire al chirurgo le migliori condizioni di visione per distinguere con nitidezza i tessuti.

Ancora oggi le caratteristiche di riferimento provengono da una situazione che solo la natura ha creato, ovvero la luce solare diretta in condizioni di cielo terso.

Per quantificare questa situazione “ideale” è opportuno sapere che si tratta di una temperatura di colore compresa tra 4000 e 4900 °K, questo dato è il risultato di una media su cala globale in quanto le misurazioni sono influenzate dalla latitudine, dal periodo dell’anno e la trasparenza della bassa atmosfera.

lampada scialitica temperatura di colore variabile

Se vuoi ulteriori chiarimenti, usa la funzione commenti presente in fondo a questo articolo, ti risponderemo con piacere!

 

Trasporto intraospedaliero dei pazienti allettati

carrello movimentazione apparecchiature e pazienti allettati

Carrello per movimentazione apparecchiature testa/piedi letto paziente

La movimentazione dei pazienti allettati con le apparecchiature a cui possono essere collegati è sempre un’operazione delicata sia per il paziente prima di tutto ma anche per gli operatori e le apparecchiature.

Cosa viene movimentato

I dispositivi spesso presenti nei paraggi del letto di degenza sono:

  • pompe volumetriche da infusione
  • monitor paziente multiparametrico
  • bombola di ossigeno (O2)
  • eventuali macchine per la ventilazione
  • eventuali sistemi e sacche di drenaggio
  • aspiratori portatili
  • altre apparecchiature specifiche

Il problema della movimentazione del paziente allettato

Quando è necessario trasportare all’interno della struttura un paziente allettato si rivela necessario trasferire contemporaneamente anche le apparecchiature a cui risulta collegato.

Nella stanza di degenza tipicamente queste apparecchiature trovano posto nella zona della testa letto che può essere attrezzata con sistemi modulari di barre a muro (barre DIN) atti a mantenere in una posizione comoda e fruibile i vari presidi senza che questi causino pericolo al paziente stesso ed agli operatori che devono periodicamente verificarne l’efficacia e le impostazioni.

Al momento del trasferimento si pone il problema di movimentare l’intero “sistema inscindibile” paziente-apparecchiature in modo sicuro e pratico.

https://news.kerna.it/wp-content/uploads/2013/05/carrello-movimentazione-apparecchiature-con-letto-paziente.gif

La soluzione

Il sistema Provi-dock nasce proprio per rispondere all’esigenza di movimentare il paziente, il letto e le apparecchiature collegate in modo sicuro.

Con un semplice sistema di ancoraggio mediante una staffa regolabile permette di essere collegato al letto del paziente diventando solidale con esso e seguendolo senza il minimo intralcio in tutte le movimentazioni.

Inoltre Provi-dock consente un’adeguamento immediato  ai requisiti di sicurezza sul luogo di lavoro prescritto dalla legge 81/08 in tema di movimentazione dei carichi per gli addetti al trasporto.

Le caratteristiche di Provi-dock

  • Realizzato in acciaio inox satinato e verniciato a polvere
  • Dimensioni mm. 410 x 600 x 1.500 mm (senza piantana per infusione)
  • Aumento di ingombro in lunghezza del letto circa 30 cm.
  • Compatibile anche con ascensori e montalettighe di dimensioni ridotte.
  • Peso 50Kg. (senza apparecchiature)
  • Barre DIN : 4 pz totali  largh. mm. 680
  • 4 Ganci per sacche infusione
  • Portata ganci 2Kg/cad
  • Piantana per infusione con regolazione rapida (con una mano)
  • 4 Ruote piroettanti (2 antistatiche, 2 con freno)
  • Staffa di fissaggio regolabile con ganci rivestiti
staffa fissaggio carrello movimentazione apparecchiature e pazienti allettati

Il video di Provi-dock rende bene l’idea di come utilizzarlo per migliorare la sicurezza nella movimentazione dei pazienti allettati.

Provi-dock è costruito in Germania e fa parte della linea di accessori per movimentazione ed infusione tra cui la piantana mobile su ruote per infusione salvaspazio

Documenti utili sul trasporto intraospedaliero

  • Il Ministero della Salute ha emanato anche una raccomandazione a supporto degli operatori nella prevenzione dell’evento sentinella “Morte o grave danno conseguenti ad un malfunzionamento del sistema di trasporto (intraospedaliero, extraospedaliero). Raccomandazione n. 11, Gennaio 2010

Se vuoi introdurre  Provi-dock nella tua struttura perché non ci contatti?

Elettrodi monopolari per microdissezione

Elettrodi monopolari ad ago sottile microdissezione.png

Cosa sono gli elettrodi per microdissezione

Gli elettrodi ad ago super sottile sono detti anche elettrodi monopolari per microdissezione oppure elettrodi tipo colorado.

Questi elettrodi si presentano come un punta ad ago molto sottile, solitamente il diametro è di appena 0,5 mm. e la lunghezza della parte non isolata dello stelo (quella che conduce corrente) è di 3 mm.

Collegati ad un elettro bisturi permettono il trasferimento della corrente ai tessuti ed a seconda della modalità il taglio oppure il coagulo dei tessuti.

Il materiale della punta dell’ago elettrodo è il filo di  tungsteno che è offre una resistenza alla temperatura superiore (punto di fusione 3400°C) e mantiene inalterate le caratteristiche di affilatura e forma anche il presenza di correnti di transito elevate.

Il tungsteno viene preferito rispetto all’acciaio utilizzato nei tradizionali elettrodi ad ago perché offre prestazioni costanti durante l’intera procedura chirugica.

L’acciaio, in particolar modo negli elettrodi ad ago super sottile presenta il problema di perdere l’affilatura data la punta estremamente piccola su cui si concentra l’emissione di energia, richiedendo potenza di erogazione maggiori che poco si adattano all’uso estremamente preciso nelle procedure chirurgiche di elezione.

Dove vengono usati

Diverse specialità chirurgiche che richiedono di operare su tessuti e strutture delicate e di dimensioni ridotte,  richiedono l’utilizzo di particolari elettrodi monopolari per la dissezione ed il coagulo.
Alcuni interventi che usano i micro elettrodi ad ago sottile sono:

  • procedure di bleferoplastica
  • neurochirurgia
  • chirurgia plastica e ricostruttiva
  • otolarinolaringoiatria
  • microchirurgia
  • chirurgia della mammella
  • chirurgia del piede e della mano
  • chirurgia dermatologica di precisione

I vantaggi degli elettrodi ad ago sottile

  • permettono di utilizzare l’elettrobisturi con potenze di erogazione estremamente ridotte
  • riduzione dei fumi chirurgici durante il taglio e coagulo dei tessuti
  • minor traumatismo sui tessuti
  • ridotta formazione di escara

Caratteristiche

  • Ampia gamma di forme e misure
  • Pratico sistema di inserzione/rimozione
  • Ottimale rigidità della punta anche durante l’erogazione di corrente
  • Mantenimento dell’affilatura della punta anche in presenza di temperature elevate
  • Gambi di innesto dell’elettrodo diam. mm. 2,4

Impugnatura elettrodi ago sottile Cotswold

 Corrispondenza codici di altre marche

Se siete abituati ad usare un elettrodo monopolare ad ago super sottile di altre marche, nella maggior parte dei casi siamo in grado di reperire la codifica equivalente ed offrirvi in prodotto analogo.

Abbiamo disponibili conversione a partire dai seguenti elettrodi:

  • Stryker (USA): elettrodi ad ago sottile tipo “Colorado needle”
  • Premier Medical (USA) elettrodi monopolari ad ago sottile
  • Wallach medical (USA) elettrodi monopolari ad ago sottile
  • Conmed (USA) elettrodi monopolari super sottili
  • Covidien/Valleylab (USA) microsurgical needle elettrodi a micro aghi
(Tutti i marchi citati sono di proprietà dei rispettivi proprietari)

Gamma completa elettrodi monopolari ad ago sottile per elettrobisturi

La gamma degli elettrodi ad ago sottile è ampia, scegliete l’ago adatto alle vostre esigenze tra quelli proposti di seguito; ogni modello ha indicazioni ed usi specifici, troverete senza dubbio quello che state cercando!

  • Tutti gli elettrodi sono monouso in confezione singola sterile
  • Dispongono di gambo di innesto standard  da 2,4 mm
  • Ogni codice riporta la relativa illustrazione sotto la descrizione.
  • La porzione non isolata della punta è sempre 3 mm
  • La porzione dello stelo che include la punta è disponibile in diverse lunghezze (5,10,20,30 mm)
  • Lunghezza totale indicata nella descrizione (es. 30 mm stelo)
  • Lunghezza stelo inclusa la punta indicata nella descrizione (es. 10 mm ago dritto)

Il nostro consiglio:

Scegliete sempre l’elettrodo ad ago per micro dissezione nella la misura più corta possibile per la specifica procedura per avere il miglior controllo e precisione durante la dissezione dei tessuti.

Elettrodi ad ago sottile dritti (punta 3 mm)

particolare punta elettrodo ago sottile 3 mm

 

 

 

 

 

 

 

Il più popolare

KPMS1650 30mm stelo,  10 mm ago dritto conf. da pz. 10

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1650

 

L’ago elettrodo KPMS 1650 è il più popolare visto il suo ampio uso in molte procedure chirurgiche tra cui:

  • Chirurgia addominale
  • Accesso craniofacciale
  • Bleferoplastica
  • Cantoplastica e cantopessia laterale
  • Cheiloschisi o labioschisi
  • Cheilognatoschisi
  • Cheiloschisi o labioschisi
  • Incisione coronale
  • Lesioni facciali
  • Procedure maxillofacciali
  • Chirurgia del piede
  • Incisione del muscolo corrugatore del sopracciglio
  • Gengivectomia
  • Chirurgia della mano
  • Incisione della fascia temporale
  • Dissezione tessuti del collo
  • Otoplastica
  • Chirurgia plastica paradontale
  • Chirurgia plastica pediatrica
  • Rinoplastica
  • Incisione cutanea per protesi d’anca
  • Rizotomia
  • Chirugia spinale
  • Muscolo trasverso dell’addome
  • Turinectomia

(L’illustrazione di ogni codice è disponibile sotto la relativa descrizione )

KPMS1650 30mm stelo,  10mm ago dritto conf. da pz. 10 (elettrodo ad ago specialistico per chirurgia orbitale, oculoplastica, chirurgia dello sguardo,  bleferoplastica)

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1650

 

KPMS1651 30mm stelo, 20mm ago dritto conf. da pz. 10 (elettrodo ad ago specialistico per tonsillectomia, mastoplastica riduttiva, palatoschisi, plalatoplastica)

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1651

 

KPMS1614 40mm stelo,  20mm ago dritto  conf. da pz. 10 (elettrodo ad ago specialistico per tonsillectomia, mastoplastica riduttiva, palatoschisi, plalatoplastica)

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1614

 

KPMS1654 55mm stelo,  10mm ago dritto conf. da pz. 10 (elettrodo ad ago specialistico per tonsillectomia, mastoplastica riduttiva, palatoschisi, palatoplastica)

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1654

 

KPMS1602 65mm stelo, 10mm ago dritto conf. da pz. 10

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1602

 

KPMS1656 75mm stelo,  10mm ago dritto conf. da pz. 10

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1656

 

KPMS1613 100mm stelo,  10mm ago dritto conf. da pz. 10 (elettrodo ad ago specialistico per dissezione del collo e tonsillectomia)

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1613

 

KPMS1612 130mm stelo, 10mm ago dritto conf. da pz. 5 (elettrodo ad ago specialistico per chirurgia mammaria plastica e ricostruttiva in particolare nelle fasi preparatorie della procedura e nelle procedure di dissezione del collo e tonsillectomia dove è richiesta una lunghezza maggiorata)

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1612

 

KPMS1611 150mm stelo,  10mm ago dritto conf. da pz. 5 (elettrodo ad ago specialistico per chirurgia mammaria plastica e ricostruttiva in particolare nelle fasi preparatorie della procedura)

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1611

 

KPMS1610 180mm stelo, 10mm ago dritto conf. da pz. 5

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1610

 

 

Elettrodi ad ago sottile 3 mm. angolati 45°

particolare punta elettrodo ago sottile angolata 45 gradi 3mm

 

 

 

 

 

 

 

KPMS1692 30mm stelo, 5mm 45º ago angolato conf. da pz. 10

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1692

 

KPMS1693 40mm stelo, 5mm 45º ago angolato  conf. da pz. 10

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1693

 

KPMS1694 55mm stelo, 5mm 45º ago angolato  conf. da pz. 10

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1694

 

KPMS1695 75mm stelo, 5mm 45º ago angolato  conf. da pz. 10

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1695

 

KPMS1696 100mm stelo, 5mm 45º ago angolato conf. da pz. 10 (elettrodo ad ago specialistico per dissezione del collo e tonsillectomia)

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1696

 

KPMS1697 130mm stelo, 5mm 45º ago angolato  conf. da pz. 10 (elettrodo ad ago specialistico per dissezione del collo e tonsillectomia dove è richiesta una lunghezza maggiorata)

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1697

 

 

Elettrodi ad ago sottile 3 mm. angolati 45°

particolare punta elettrodo ago sottile angolata 45 gradi 10 mm 3mm

 

 

 

 

 

 

 

KPMS1653 30mm stelo, 10mm 45º ago angolato  conf. da pz. 10  (elettrodo ad ago specialistico per bleferoplastica, cantoplastica , cantopessia laterale, lifting medio-facciale per chirurghi che preferiscono la punta ag ago sottile angolata)

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1653

 

 

KPMS1631 40mm stelo, 10mm 45º ago angolato conf. da pz. 10 (elettrodo ad ago specialistico per bleferoplastica, cantoplastica , cantopessia laterale, lifting medio-facciale per chirurghi che preferiscono la punta ag ago sottile angolata)

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1631

 

KPMS1655 55mm stelo, 10mm 45º ago angolato conf. da pz. 10

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1655

 

KPMS1603 65mm stelo, 10mm 45º ago angolato  conf. da pz. 10

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1603

 

KPMS1605 75mm stelo, 10mm 45º ago angolato conf. da pz. 10

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1605

 

KPMS1623 100mm stelo, 10mm 45º ago angolato conf. da pz. 10

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1623

 

 

Elettrodi ad ago sottile 3 mm. angolati 90°

particolare punta elettrodo ago sottile angolata 90 gradi 3mm

 

 

 

 

 

 

 

 

KPMS1660 30mm stelo, 10mm 90º ago angolato  conf. da pz. 10

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1660

 

 

KPMS1661 40mm stelo, 10mm 90º ago angolato conf. da pz. 10

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1661

 

 

KPMS1662 55mm stelo, 10mm 90º ago angolato conf. da pz. 10

Elettrodo ad ago sottile microdissezione tipo colorado PMS1662

 

 

 

Le infezioni ospedaliere in Italia

Statistiche infezioni ospedaliere Italia 2013

Un recente studio di Marsh S.p.A ha analizzato i dati delle infezioni ospedaliere in Italia.

Il 56,2% dei sinistri per infezione sono concentrati in specialità dell’area chirurgica e quindi coinvolgono la sala operatoria.

I dati che sono evidenti subito sono i reparti dove l’incidenza delle infezioni è più alta:

  1. Ortopedia e Traumatologia (29,57%)
  2. Chirurgia Generale (15,55%)
  3. DEA (Dipartimento Emergenza ed Accettazione)/Pronto Soccorso (6,63%)

In linea generale per valutare l’incidenza delle infezioni ospedaliere relative all’intervento chirurgico e verificarne l’andamento, devono essere messi a confronto alcuni elementi tra cui:

  • modalità di preparazione del paziente prima dell’intervento
  • il lavaggio delle mani
  • la disinfezione del sito chirurgico (incluso l’utilizzo di teli da incisione)
  • l’utilizzo dei disinfettanti durante la medicazione della ferita

Il report ufficiale è disponibile per il download

Altri documenti utili:

  • La S.C. di Ortopedia e traumatologia dell’Ospedale di Bassano del Grappa ha pubblicato un  documento che riassume la loro esperienza nella sorveglianza delle infezioni ospedaliere in Ortopedia
  • Il punto di vista del microbiologo nel Corso di aggiornamento – Educazione professionale degli operatori tecnico-commerciali della sanità  – del Prof. Varnier – Microbiologia – Medicina e chirurgia – Università di Genova
  • Il documento sulle Infezioni Ospedaliere o nosocomiali della facoltà di Medicina e chirurgia dell’università degli studi di Perugia

 

 

 

Teli da incisione iodati

Telo da incisione antibatterico iodio

Cos’è il telo chirugico da incisione

I teli da incisione sono realizzati in un film plastico semitrasparente per facilitare la visione del tessuto sottostante che deve essere inciso.

Il telo da incisione è un presidio che ha iniziato a diffondersi nella moderna chirurgia insieme ai comuni teli monouso per l’allestimento del campo operatorio; il suo uso è stato introdotto perché ha contribuito a ridurre le infezioni della ferita chirurgica (anche quelle profonde).

La funzione del telo da incisione è quella di isolare il campo chirurgico, ed in particolare quello dove la cute viene incisa al fine di prevenire la migrazione dei microrganismi.

Lo strato inferiore che aderisce sulla cute può contenere anche sostanze antibatteriche (cloroexidina oppure iodio) per amplificare l’azione di protezione del micro-ambiente della ferita chirurgica.

I teli da incisione allo iodio sono uno dei dispositivi che contribuiscono a ridurre le infezioni del sito chirurgico; questa evidenza è stata dimostrata da  diversi studi.

I teli da incisione allo iodio sono definiti anche teli da incisione iodofori quando nell’adesivo a contatto con la cute è presente una formulazione antibatterica a base iodica.

Le infezioni chirurgiche

Le infezioni contratte sul campo operatorio, comunemente definite anche SSI, ovvero Surgical Site Infections sono  la terza causa di infezione ospedaliera.

Negli USA le infezioni del sito chirurgico riguardano dal 1,9 al 3,3 % di tutti gli interventi chirurgici ogni anno.

In cardiochirurgia l’incidenza varia dall’1 al 7 %.

Le infezioni del sito chirurgico rappresentano il 38% delle infezioni nei reparti chirurgici.

Alcune linee guida inglesi redatte dal NICE, Uk, (National Institue for helath and Clinical Excellence)  suggeriscono solo l’uso di teli da incisione iodati quando la procedura richiede il telo da incisione e a meno che il paziente non sia allergico o sensibile allo iodio.

I teli da incisione con antibatterico iodoforo sono disponibili in diverse misure per coprire la totalità delle procedure chirurgiche; il loro uso è molto comune in:

  • ortopedia
  • cardiochirurgia
  • chirurgia toracica

Teli da incisione allo iodio Acti-Gard

La linea di teli da incisione distribuita da Kerna Italia comprende i seguenti articoli:

  • KD6635 Telo da incisione antibatterico iodato Acti-Gard Dim. tot. 15×20 cm Dim. zona ades. 10×20 cm conf. 10 pezzi sterili
  • KD6640 Telo da incisione antibatterico iodato Acti-GardDim. tot. 50×35 cm Dim. zona ades. 35×35 cm conf. 10 pezzi sterili
  • KD6648 Telo da incisione antibatterico iodato Acti-GardDim. tot. 76×60 cm Dim. zona ades. 60×60 cm conf. 10 pezzi sterili
  • KD6650 Telo da incisione antibatterico iodato Acti-GardDim. tot. 76×45 cm Dim. zona ades. 60×45 cm conf. 10 pezzi sterili
  • KD6651 Telo da incisione antibatterico iodato Acti-Gard Dim. tot. 76×90 cm Dim. zona ades. 60×90 cm conf. 10 pezzi sterili

 

Se volete ricevere maggiori dettagli, contattateci! Saremo lieti di rispondervi!

 

Indice di resa cromatica CRI delle lampade scialtiche

Indice resa cromatica lampade scialitiche

Il CRI di una scialitica influenza il modo in cui l’occhio percepisce i colori dei tessuti sul campo chirurgico

Indice di resa cromatica della luce per sala operatoria (Ra)
Il valore indica la variazione cromatica percepita dall’occhio del chirurgo degli oggetti presenti sul campo illuminati dalla sorgente di luce in uso rispetto agli stessi oggetti illuminati da una sorgente di luce di riferimento; il valore migliore (anche se ideale) di CRI è 100, per le lampade scialitiche il valore minimo accettabile è 85.

E’ importante notare che il valore di CRI non è correlato alla temperatura di colore e da solo non è indice di qualità di una lampada scialitica.

Anche una semplice candela può avere un CRI  di  pari a 100 (il massimo) ma la sua temperatura di colore è di appena 1700°K, quindi assolutamente non adatta all’uso come sorgente di luce per sala operatoria.

Per le lampade scialitiche che hanno temperatura di colore variabile è opportuno  controllare se il dato di CRI fornito dal produttore è lo stesso per tutte le temperature di colore offerte dalla scialitica.

Ipotizziamo che la lampada scialitica abbia un CRI dichiarato di 95 a 4500°K ed offra la possibilità di selezionare tre diverse temperature di colore (3800°K-4500°K-4800°K);

Nel caso in cui un chirurgo, abituato ad operare con lampade di vecchia generazione desideri lavorare con una luce più calda, pari a  3800°K, il CRI a questa temperatura di colore potrebbe essere di soli 86 (valore verosimile) e  la sua capacità di percepire la differenza cromatica potrebbe essere notevolmente compromessa.

Si potrebbe addirittura verificare il caso che il CRI a 3800°K di una lampada di ultima generazione con temperatura di colore variabile risulti inferiore rispetto a lampade ben più vecchie ma con temperatura di colore fissa.

Cos’è la profondità di campo L1+L2 delle scialitiche

Per valutare correttamente una luce per sala operatoria la profondità di campo è una grandezza fotometrica essenziale.

La normativa IEC 60601.2.41 nella sua edizione n.2 risalente ad ottobre 2009 ha modificato i requisiti dell’edizione precedente che risaliva al 1990 e quindi la profondità di campo viene calcolata in maniera diversa.

Definizione di L1+L2

  • Profondità di campo della lampada scialitica L1+L2 (mm.)E’ la misura della “colonna di luce” entro cui la luminosità rimane entro il 20% 60% dell’intensità massima Ec.

profondita di campo l1+l2

Per comparare diverse  lampade scialitiche è necessario conoscere in maniera precisa se la misura relativa alla profondità di campo L1+L2 viene fornita dal produttore della scialitica secondo le specifiche della IEC 60601.2.41 edizione 1 (1999) oppure edizione 2 (2009).

Questa precisazione è importante perché il valore limite che concorre alla formazione del dato passa dal 20% al 60%, quindi TRIPLICA.

Avete dubbi sulla scelta della scialitica nuova per la vostra sala operatoria? Perché non ci contattate la consulenza è gratuita!

Come funziona una lampada scialitica

Come funziona una lampada scialitica

Cos’è un lampada scialitica

Le lampade scialitiche sono la sorgente principale di luce per la maggior parte degli interventi chirurgici da quando le lampadine ad incandescenza sono entrate nelle sale operatorie di tutto il mondo a partire dal 1880 grazie all’invenzione di Thomas Edison.

Cosa vuol dire scialitico

Il termine “scialitico” deriva dal greco σκιά «ombra» e –litico2 «che produce lisi, distruzione, dissoluzione», ed è  quasi esclusivamente associato alle lampada per sala operatoria perché la caratteristica principale di queste sorgenti di luce è quella di virtualmente eliminare le ombre sul campo operatorio.

L’effetto scialitico, ovvero l’assenza di ombre si ottiene mediante l’intersezione di diversi fasci di luce ed ogni produttore di lampade usa il proprio concetto.

Alla base di tutti gli studi di illuminotecnica e quindi delle teorie di costruzione delle lampade scialitiche c’è il principio del “paraboloide ellittico” con una sorgente di luce posizionata nel punto focale .

Paraboloide-ellittico-sezione-oriz

Il concetto di base dell’illuminazione scialitica

L‘assenza di ombre è essenziale per il chirurgo operatore che deve avere a disposizione un campo illuminato nella maniera più omogenea possibile.

L’omogeneità dell’illuminazione è fondamentale per dare al chirurgo la percezione delle strutture anatomiche su cui sta intervenendo anche nei piani più profondi.

Spesso si parla di “diluizione delle ombre” e con esso si intende la capacità della sorgente di luce di minimizzare l’effetto di eventuali ostruzioni che si dovessero interporre tra la luce ed il campo operatorio.

Diluizione delle ombre lampada scialitica

La mano (o la testa) del chirurgo non creano ombre sul campo operatorio

Cosa sapere su una lampada scialitica

Alcune  grandezze fisiche che riguardano le lampade scialitiche sono le seguenti:

  1. Lux (lx)
    L’unità di luce visibile misurata in un determinato punto
  2. Illuminanza centrale (Ec)
    La misura dell’intesità luminosa in Lux nel punto centrale del campo misurata ad un metro dalla sorgente di luce
  3. Diametro del campo D10 (cm)
    La misura massima del diametro del cerchio di luce attorno al punto centrale dove la luminosità è pari al 10% di Ec, la misura si intende come media dei quattro diversi settori del cerchio.
  4. Correzione delle ombre (%)
    La capacità della lampada scialitica di veicolare sul campo la maggior quantità di luce visibile sul campo anche quando parzialmente ostruita da un o due  corpi oscuranti che simulano la o le teste dei chirurghi.
  5. Profondità di campo L1+L2 (mm.)
    E’ la misura della colonna di luce entro cui la luminosità rimane entro il 20% 60% dell’intensità massima (per i dettagli sulla modifica leggi l’articolo specifico sulla profondità di campo).
    profondita di campo l1+l2
  6. Indice di resa cromatica (Ra)
    Il valore indica la variazione cromatica percepita dall’occhio del chirurgo degli oggetti presenti sul campo illuminati dalla sorgente di luce in uso rispetto agli stessi oggetti illuminati da una sorgente di luce di riferimento; il valore migliore (anche se ideale) di CRI è 100, per le lampade scialitiche il valore minimo accettabile è 85.
  7. Temperatura di colore (°K) o temperatura di colore correlata
    è la misura che indica se la sorgente di luce esaminata viene percepita come luce fredda (quindi con maggiori tonalità di blu) o calda (predominante gialle nel colore) dall’occhio dell’osservatore.
    Una luce con temperatura di 3000°K apparrà come molto gialla, viceversa una luce con temperatura di colore 5000°K avrà un tonalità molto bianca, tendente all’azzurro.

Se vuoi conoscere in dettaglio la nostra offerta relativa alle lampade scialitiche, contattaci descrivendo le tue esigenze, e ti forniremo una consulenza gratuita.

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