Finalmente una piantana per fleboclisi innovativa!
Lo stativo mobile su ruote Eco-Move è una rivoluzione nel settore delle piantane per infusione e flebloclisi grazie al suo disegno salva spazio che ne permette lo stoccaggio in spazi ridotti ed in modo sicuro.
Con Eco-Move le piantane per flebo pericolosamente “parcheggiate” lungo le corsie dei reparti sono un ricordo del passato.
Quante volte voi o i vostri pazianti hanno rischiato di inciampare tra le razze delle basi con ruote delle classiche piantante?
Vi siete mai accorti che le normali piantane costringono il paziente a deambulare in modo poco naturale, ovvero con la piantana laterale?
Il disegno della base su ruote offre due benefici importanti:
favorisce la normale deambulazione del paziente garantendone la postura corretta
permette di “parcheggiare” le piantane in uno spazio ridotto (proprio come i carrelli della spesa!)
offre grande stabilità anche ai pazienti più deboli
La maniglia opzionale (cod. Z-ECO001) permette un sicuro appoggio anche dei pazienti più deboli.
Una piantana per flebo costruita per durare
Lo stativo su ruote Eco-Move è realizzato con materiali di alta qualità:
Tubo in acciaio inox diamentro mm. 25 (esterno), 18 (interno)
Regolazione in altezza automatica con una sola mano
Altezza regolabile: mm. 1330-2200
Supporto flebo e sacche: acciaio inox portata 2 kg. per gancio
Ruote 4 piroettanti doppie mm. 75 (2 frenabili ed antistatiche, 2 normali)
Base appesantita 9 Kg per massima stabilità
Compatibili con una vsta gamma di accessori (es. supporto porta pompa, bacinella di raccolta gocce, ecc)
Codice piantana Eco-Move: I-S14212
Codice maniglia di spinta a due mani: Z-ECO001, completa di impugnature ergonomiche, morsetto di serraggio con due maniglie
Vuoi introdurre la piantana Eco-Move nella tua struttura? Contattaci per un preventivo!
Questi scovolini di pulizia dei canali operativi dell’endoscopio hanno il grande vantaggio di rimuovere i residui presenti nel canale in una sola passata.
I tradizionali scovolini con setole richiedono almeno tre passate per raggiungere l’efficacia di pulizia richiesta prima del successivo risciacqua con acqua.
Le principali linee guida tra cui quelle multi societarie disponibili attraverso L’ American Gastroenterological Association consigliano sempre il trattamento mediante spazzolatura dei canali per evitare fenomeni di contaminazione incrociata.
Inoltre lo spazzolino per la pulizia dei canali dell’endoscopio deve essere smaltito dopo l’uso e mai riutilizzato. per garantire la necessaria igiene.
Clean’Net è uno scovolino di pulizia per endoscopi di ultima generazione, realizzato con un guida semi rigida ed un terminale costituito da numerose lamelle in polimero plastico disposte in modo tale da riuscire a raggiungere tutte le pareti del canale in una sola passata unidirezionale senza il pericolo di dislocare nel canale i residui organici che si vogliono rimuovere.
Clean’Net è disponibile nelle seguenti misure:
Per canali bioptici con diametro da 2,8 mm a 3,2
Codice K02-DSCL-2.8
Descrizione: Spazzolino monouso per canali colore verde per diam. mm2,8-3,2 versione pediatrica+standard
Confezione 250 unità (in dispenser)
Per canali bioptici con diametro da 3,2 mm a 4,2
Codice K02-DSCL-3.2
Descrizione: Spazzolino monouso per canali colore giallo per diam. mm. 3,2-4,2, versione Jumbo
Confezione 250 unità (in dispenser)
Il particolare disegno dello spazzolino per pulizia dei canali operativi CleanNet permette di effettuare la pulizia in una sola passata permettendo un enorme risparmio di tempo ed una grande efficacia nella pulizia dei residui organici presenti nel canale dell’endoscopio.
Guarda come funziona il nuovo spazzolino endoscopico a lamelle
Recenti studi comparsi In UK (prof. Dame Sally Davies) prospettano nei prossimi venti anni un’incremento drammatico,addirittura catastrofico, della resistenza di batteri e microbi agli antibiotici.
La prevenzione , in ogni ambito, è considerata uno dei metodi migliori e più efficace per evitare questi incontrollabili disastri.
La tecnologia contenuta in nel tappeto decontaminante ed antibatterico ActiMat è un’arma di prevenzione estremamente potente,che funziona 24/24 h per tutta la vita del prodotto.
E’ ampiamente documentato che superfici contaminate moltiplicano in maniera esponenziale la possibilità di infezioni.
Il calpestio provoca una diffusione inconsapevole, incontrollata e massiccia di batteri e microbi.
Stà alla coscienza dell’uomo attuare tutte le metodologie di prevenzione per evitare future drammatiche prospettive di
Le forbici bipolari dette anche forbici isolate, sono una versione elettrificata delle normali forbici chirurgiche alle quali aggiungono sia la funzione di taglio dei tessuti che di coagulazione mediante corrente elettrica.
Dispongono di un connettore singolo per il collegamento con il generatore di elettrochirurgia (elettrobisturi) limitando il numero di fili presenti sul campo operatorio a vantaggio della praticità per il chirurgo che non deve gestire due cavi elettrici.
Quando vengono usate le forbici bipolari
Le forbici chirurgiche isolate permettono di tagliare e coagulare nello stesso momento il tessuto, grazie alle due lame che fungono come i due poli del circuito elettrico.
Tipi di forbici chirurgiche isolate
Sono disponibili due diversi tipologie di forbici bipolari che differiscono per la dimensione della punta
Lama con punta sottile da 2 mm. utilizzate quando è necessario una grande precisione date le dimensioni ridotte dei tessuti che è necessario coagulare o tagliare
L’isolamento elettrico in blu copre 3/4 della lunghezza della lama per maggiore precisione
Lama con punta standard da 3 mm. utilizzate nella maggior parte delle procedure chirugiche.
L’isolamento elettrico in blu copre 1/2 della lunghezza della lama
Coagulazione precisa di vasi sanguigni e tessuti con le forbici bipolari
Grazie alle due lame, l’azione di coagulo delle forbici è estremamente precisa e permette di coagulare piccoli vasi e tessuti in quattro diverse modalità:
1.Coagulazione con forbici bipolari durante il taglio
2.Coagulazione con forbici bipolari prima del taglio
3.Coagulazione puntiforme con forbici bipolari in piccole aree e tessuti delicati
4.Coagulazione di ampia zona con forbici bipolari
Controlla i codici e le misure presenti a catalogo.
L’endoscopio è lo strumento che permette al medico l’esame visivo all’interno di una cavità anatomica trasmettendo l’immagine acquisita dall’ottica posta sulla parte distale ad un monitor esterno ed agevolando la visione grazie alla luce veicolata dalle fibre ottiche presenti nella struttura dello strumento.
Esistono diversi tipi di endoscopi
Endoscopi a visione frontale:
Gastroscopi
Coloscopi
Broncoscopi
Endoscopi a visione laterale:
Duodenoscopi
Criticità nella pulizia degli endoscopi
La maggior parte degli endoscopi (es. gastroscopio, fibroscopio, broncoscopio) dispone di un canale detto “canale operativo”, all’interno del quale viene introdotto uno strumento flessibile (es. pinza per biopsia endoscopica) per effettuare una biopsia endoscopia.
Come pulire in canali dell’endoscopio
Un’accurata pulizia dei canali operativi dell’endoscopio è necessaria per evitare i problemi di contaminazione incrociata tra i pazienti.
I canali sono interstizi molto piccoli, con diametri nell’ordine di 1,5-5 mm. per permettere il passaggio degli strumenti flessibili per biopsia endoscopica (pinze per biopsia, pinze endoscopiche a pantografo, pinze a cestello, ecc).
Il metodo tradizionale di pulizia di un endoscopio
Il metodo più comune per pulire i canali consiste in uno spazzolino con setole in nylon collegato ad uno stelo semirigido che ne permette l’introduzione nel canale bioptico e mediante diverse passate nei due sensi rimuove i residui organici depositati durante l’esame endoscopico.
Le procedure nella pulizia del canale bioptico dell’endoscopio prevedono:
Inserire lo scovolino nel canale bioptico
Spazzolare facendo scorrere lo scovolino nel canale
Risciacquare l’estremità della spazzola prima di ritrarla evitando contaminazioni retrograde
Ripetere la pulizia dell’estremità della spazzola dopo averla estratta completamente dal canale
Ripetere l’operazione per tutti i canali
Si consiglia di ripetere l’operazione almeno due volte e comunque fino a quando la spazzola non fuoriesca macroscopicamente pulita.
Pulire l’endoscopio procedendo dall’estremità prossimale verso quella distale
Questo metodo di pulizia pur essendo in uso da tempo (è il sistema più semplice ed economico da produrre) ha lo svantaggio di richiedere più passate per risultare efficace ed inoltre può dislocare all’interno del canale i residui organici, senza rimuoverli completamente.
Il problema delle spazzolini riutilizzabili per endoscopi
Qualora si utilizzino spazzolini endoscopici riutilizzabili diverse linee guida di settore prevedono che:
– After each passage, rinse the brush in the detergent solution, removing any visible debris before retracting and reinserting it.
– Clean and high-level disinfect reusable brushes between cases. Note that reusable brushes should be inspected between uses and replaced when worn, frayed, bent, or otherwise damaged. Worn bristles are ineffective in cleaning, and damaged brushes may damage endoscope channels.
tratto da (Standards of Infection Control in Reprocessing of Flexible Gastrointestinal Endoscopes – Society of Gastroenterology Nurses and Associates, Inc. (SGNA)
Ovvero:
dopo ogni passaggio gli spazzolini devono essere risciacquati in soluzione detergente per rimuovere ogni residuo visibile
dopo ogni uso gli spazzolini riutilizzabili per endoscopi devono essere lavati e disinfettati ad alto livello (!!!), oltre che ispezionati ad ogni uso per verificare la perfettta integrità delle setole che altrimenti non avrebbero la stessa efficacia pulente.
Inoltre è importante ricordare che il tratttamento manuale non è anncora sostituibile dal trattamento automatico delle lavaendoscopi.
Una società scientifica di rilievo negli USA (American Society for Gastrointestinal Endoscopy Quality Assurance in Endoscopy Committee) ha ribadito come sia necessario condurre le procedure di pulizia manuale anche prima del trattamento in lavaendoscopi in quanto non esistono al momento dati certi sulla reale capacità della macchine lavaendoscopi di condurre un livello di pulizia equivalente a quello manuale.
Spazzolini monouso per endoscopi e linee guida
Due organizzazioni a livelllo mondiale World Gastroenterology Organisation & World Endoscopy Organization nelle linee guida internazionali (Endoscope disinfection—
a resource-sensitive approach February 2011) hanno inserito tra le raccomandazioni che gli spazzolini da utilizzare con gli endoscopi devono essere monouso(disposable)
La novità nella pulizia dei canali dell’endoscopio
I miglioramenti nei processi produttivi hanno permesso di realizzare strumenti di pulizia dei canali operativi dell’endoscopio molto più evoluti e soprattutto efficaci.
Clean’Net è un dispositivo di pulizia per endoscopi di ultima generazione, realizzato con un guida semi rigida ed un terminale costituito da numerose lamelle in polimero plastico disposte in modo tale da riuscire a raggiungere tutte le pareti del canale in una sola passata unidirezionale senza il pericolo di dislocare nel canale i residui organici che si vogliono rimuovere.
Clean’Net è disponibile nelle seguenti misure:
Per canali bioptici con diametro da 2,8 mm a 3,2
Codice K02-DSCL-2.8 Descrizione: Spazzolino monouso per canali colore verde per diam. mm2,8-3,2 Confezione 250 unità (in dispenser)
Per canali bioptici con diametro da 3,2 mm a 4,2 Codice K02-DSCL-3.2 Descrizione: Spazzolino monouso per canali colore giallo per diam. mm. 3,2-4,2 Confezione 250 unità (in dispenser)
Il particolare disegno dello spazzolino per pulizia dei canali operativi CleanNet permette di effettuare la pulizia in una sola passata permettendo un enorme risparmio di tempo ed una grande efficacia nella pulizia dei residui organici presenti nel canale dell’endoscopio.
Guarda come funzionano questi spazzolini all’interno di un endoscopio
La Proctologia è una branca della medicina e della chirurgia in particolare che si occupa delle malattie dell’intestino retto e dell’ano tra le quali: Emorroidi, Ragadi Anali, Fistole Perianali e Tumori benigni e maligni dell’ano e del retto.
Strumenti specialistici per proctologia
Questa specialità ha bisogno di specifici strumenti per trattare le strutture che si presentano particolari nella loro anatomia.
Per tutti i proctologi abbiamo disponibile il nuovo catalogo dedicato con gli strumenti chirurgici specialistici per proctologia che include:
anoscopio monouso
anoscopio pluriuso in acciaio
rettoscopio monouso
legatore emorroidario monouso
legatore emorroidario riutilizzabile
sonda per misurazione pressione ano rettale
tamponi anorettali e proctologici
Gli articoli sono di produzione europea e sono disponibili per gli operatori professionali, ospedali e case di cura in Italia attraverso Kerna Italia.
Lo strumentario chirurgico riutilizzabile in acciaio richiede precise “cure” nelle fasi successive all’uso sul campo operatorio.
L’associazione tedesca AKI, con il suo gruppo di lavoro permanente (istituito nel 1979) rilascia periodicamente delle pubblicazioni che contengono dettagliate descrizioni relative ai vari step necessari per processare in maniera corretta lo strumentario.
La pubblicazione è disponibile in italiano direttamente sul sito AKI.
Il PDF contiene molte indicazioni che se seguite garantiscono lunga durata allo strumentario, preservandolo da usura e danni prematuri.
L’uncino di Ramelet deve il suo nome al Dott. Albert-Adrien Ramelet di Losanna (Svizzera), specializzato in dermatologia ed angiologia e membro onorario di dieci società scientifiche; collabora con la società Hebu da diversi anni quale consulente nello sviluppo di strumenti dedicati alla flebologia.
L’uncino è disponibile in due versioni:
Uncino Ramelet I
Uncino Ramelet I versione destra
Uncino Ramelet II
Uncino Ramelet II versione destra
Entrambi gli stili offrono un’impugnatura cilindrica corta(ancora più ergonomica nel caso dell’uncino Ramelet II) che permette all’operatore di ruotare lo strumento tra le dita evitando i ripetuti movimenti richiesti dagli uncini per flebologia Oesch e Muller.
La punta dell’uncino è fine, affilata ed angolata, l’uncino terminale facilita la dissezione e fornisce un grip sicuro della vena anche con una moderata trazione durante l’avulsione verticale della vena; in particolare il disegno dell’uncino di Ramelet agevola il chirurgo nell’afferrare la tonaca avventizia dall’alto per permettere poi all’uncino di Oesch di afferrare la vena lateralmente grazie al suo piccolo arpione acuto.
Questa particolare conformazione della punta rende atraumatica l’inserzione e l’azione dell’uncino nei confronti dei tessuti circostanti.
L’uncino di Ramelet I è disponibile in due diverse misure in versione destra e sinistra.
Anche la versione Ramelet II che offre un manico in polimero plastico più ergonomico e dotato di rilievi antiscivolo è disponibile in diverse misure e stili.
L‘uncino di Ramelet Fig. 1 è più indicato per la rimozione di vene reticolari o varici di medie dimensioni.
L’uncino di Ramelet Fig. 2 invece è adatto per le varici del tronco le vene perforanti.
Una procedura di flebectomia nella quale viene utilizzato l’uncino di Ramelet
L’uncino di Oesch prende il suo nome dal Dott. Andreas Oesch, chirurgo vascolare di Berna che nel 1984 ha studiato e sviluppato l’uncino nella versione I alla quale hanno fatto seguito le versioni II e III.
La versione standard dell’uncino di Oesch è disponibile in versione sinistra e destra in tre diverse dimensioni (Uncino di Oesch Fig 1,2,3) tutte realizzate in acciaio inox.
Il manico degli uncini di Oesch è di sezione rettangolare ed offre ottima ergonomia e confort.
La procedura con l’uncino di Oesch elimina il traumatismo alla cute, ai tessuti sottocutanei, ai nervi ed ai vasi linfatici.
Il disegno della punta ad uncino è studiato per consentire l‘elevazione laterale della varice.
Nella stessa linea degli uncini Oesch è presente anche il modello Oesch delicato Fig. 4 realizzato con una particolare finitura in titanio che ne riduce ulteriormente l’attrito.
Un video di una procedura di flebectomia dove viene utilizzato l’uncino di Oesch.
http://youtu.be/9-NoXtZyYoo
Il marchio Oesch è registrato, tutti i diritti sono riservati.
L’uncino di Oesch prende il suo nome dal Dott. Andreas Oesch, chirurgo vascolare di Berna che nel 1984 ha studiato e sviluppato l’uncino nella versione I alla quale hanno fatto seguito le versioni II e III.
Nel 1992 la collaborazione con l’azienda tedesca Hebu ha portato alla creazione della versione IV realizzata con una particolare colorazione nera dovuta alla finitura superficiale in titanio per rendere lo strumento molto delicato.
L’uncino di Oesch in versione black è disponibile in versione sinistra e destra in unica dimensione (Fig. 4) in quanto è lo strumento più delicato della gamma di uncini Oesch, sono disponibili altre misure (Uncino di Oesch Fig 1,2,3) nella versione tradizionale in acciaio inox.
Il manico degli uncini di Oesch è di sezione rettangolare ed offre ottima ergonomia e confort.
Il disegno della punta ad uncino è studiato per consentire l‘elevazione laterale della varice.
L’estrema delicatezza dell’uncino di Oesch fig. 4 ne permette l’utilizzo anche attraverso micro-incisioni di solo 1 mm. eliminando la traumaticità verso la varice stessa ed i tessuti circostanti.
Il marchio Oesch è registrato, tutti i diritti sono riservati.
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