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Telo sterile per microscopio operativo Leica M525 OH4

Campo sterile per il microscopio Leica M525 OH 4

Copertura sterile Microscopio Leica M525 Oh 4

Il microscopio operativo Leica M525 è modello è diffuso in ambito ORL ma anche in neurochirurgia.
La linea di coperture sterili per microscopi prodotta da MTI Inc (USA) che distribuiamo in Italia ed alcuni paesi europei ci permette di offrire un prodotto unico, il telo di copertura K5950-UC che è specifico per questo microscopio Leica.

Nessuna distorsione dell’immagine

La nostra cappa di protezione sterile K5950-90UC  presenta una lente angolata per la protezione del gruppo ottico  studiata proprio per il microscopio Leica M525 OH4 e la sua particolarità è quella di permettere il normale utilizzo del microscopio senza rimuovere la protezione della lente standard, che normalmente creerebbe distorsioni dell’immagine.

La lente di protezione angolata per Leica M525 OH4

lente copertura sterile Leica M535 OH 4

Il particolare dellla protezione ottica presente sul terlo sterile K5950-UC pe rMicroscopio Leica M525 OH4

Se vuoi avere un preventivo per il telo di copertura sterile specifico codice K5950-90UC pe ril microscopio Leica M525 OH4, puoi contattarci con questo link.

Manometro per monitoraggio cuffia tubo endotracheale

 Manometro pressione cuffia endotracheale

La cuffia del tubo endotracheale

Il classico tubo endotracheale quando presenta una cuffia (ovvero un palloncino o manicotto esterno) viene detto tubo endotracheale “cuffiato”.

La cuffia tracheale svolge diverse funzioni:

  • garantisce il posizionamento del tubo nella trachea evitandone la dislocazione
  • mantenere costanti i volumi di ventilazione
  • evita perdite d’aria durante la ventilazione del paziente
  • protegge le vie  aeree da possibili inalazioni di sangue e saliva
  • limita i traumi sulla mucosa della trachea

I tubi endotracheali cuffiati sono spesso utilizzati nei pazienti disfagici.

La cuffia endotracheale viene gonfiata di aria a bassa pressione mediante una siringa con manometro collegata alla linea esterna della cuffia, non va mail utilizzata la siringa da sola in quanto non si è in grado di stabilire il valore di gonfiaggio preciso.

Monitoraggio continuo della cuffia del tubo endotracheale

Come controllare la pressione del cuffia della cannula tracheale

La cuffia va gonfiata ad un valore compreso tra i 18 ed i 22  mmHgm oppure tra i 20 e i 30 cmH2O e deve mantenere costanti tali valori che vengono considerati il “range  terapeutico”.

Questi valori di gonfiaggio sono gli stessi indicati dalla letteratura scientifica internazionale.

Va però evidenziato come la cuffia sia la principale causa di ischemie della mucosa tracheale qualora la pressione non venga mantenuta costante ed un danno ischemico prolungato può portare ad una stenosi tracheale permanente o a fistola tracheo/esofagea.

Risulta anche importante sgonfiare la cuffia quando non è necessaria, ad esempio quando il paziente è in respiro spontaneo.

Il problema nel monitoraggio della pressione della cuffia tracheale

Il controllo periodico della pressione del tubo endotracheale è di per sé un controllo facilmente eseguibile dal personale del reparto di terapia intensiva e rianimazione mediante un manometro con connettori luer opportunamente collegato alla linea di gonfiaggio della cuffia.

Cosa succede se c’è sovra-gonfiaggio della cuffia:

  • decubiti
  • danno ischemico
  • stenosi tracheale permanente

In caso di sotto-gonfiaggio della cuffia invece c’è il rischio di :

  • dislocamento della cuffia tracheale (estubazione)
  • polmoniti da ab ingestis
  • VAP (polmonite associata a ventilazione meccanica)
  • incostanza dei volumi di ventilazione

checklist controllo pressione cuffia tracheale

Le procedure per il  controllo della pressione della cuffia endotracheale

Le linee guida ed i corsi di infermieristica sintetizzano i passi necessari per procedere ad un controllo della pressione della cuffia nei seguenti:

  1. Lavarsi le mani
    È un’azione molto importante per la prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza
  2. Determinare il grado di collaborazione e comprensione del paziente e spiegare la procedura
    Sono azioni molto utili e consentono di stabilire le potenzialità collaborative del  paziente ottenendo, in  questo modo, la massima collaborazione
  3. Indossare i guanti monouso
    I guanti servono a tutelare l’operatore dalla possibile contaminazione con materiale biologico e questo riduce anche il rischio di infezioni correlate all’assistenza
  4. Tastare il palloncino
    Tastando il palloncino si ha una prima idea della pressione all’interno della cuffia. Se il palloncino dovesse essere completamente sgonfio sarà necessario valutare l’eventuale forature della cuffia e/o la funzionalità della valvola.
  5. Connettere il manometro alla valvola luer e 

    controllare che la pressione della cuffia sia

    all’interno del range di riferimento
    Connettendo il manometro alla valvola, il manometro rileva la pressione all’interno della cuffia attribuendole un valore numerico che può essere espresso in 2 modi; i più utilizzati sono i cmH2O ed i mmHg

  6. Se la pressione è superiore al range, sgonfiare  lentamente la cuffia fino ad ottenere la pressione adeguata
  7. Se la pressione è inferiore al range gonfiare la cuffia fino ad ottenere la pressione adeguata
  8. Rimuovere i guanti monouso e lavarsi le mani
  9. Riordinare e reintegrare il materiale utilizzato
  10. Registrare nella documentazione l’avvenuta esecuzione della tecnica

N.B. E’ di estrema importanza non utilizzare una siringa ma il manometro dedicato alla misurazione della pressione della cuffia tracheale.

Il controllo periodico della pressione della cuffia è una procedura che richiede impiego di impegno i termini di tempo operatore, oltre ad esigere la più stretta osservanza delle norme igieniche (sostituzione del tubo di misurazione della pressione) per non incorrere in infezioni incrociate, problema di vitale importanza per pazienti già in condizioni critiche.

Monitoraggio frequente della pressione della cuffia tracheale

20-30 cm h2o pressione cuffia tracheale

Il monitoraggio frequente della pressione del tubo tracheale offre una serie di benefici unici:

  1. assoluta efficienza
  2. controllo visivo immediato del la pressione di gonfiaggio
  3. assenza di contatto con il paziente
  4. evita contaminazioni incrociate
  5. velocità di esecuzione
  6. tecnica operatore-indipendente
  7. semplicità di esecuzione
  8. costi contenuti
  9. richiede risorse estremamente esigue per l’impiego
  10. ottima integrazione nella pratica clinica
  11. nessun manometro da riparare o da condividere in reparto

Oggi con il dispositivo monouso per il monitoraggio della pressione della cuffia endotracheale il reparto di terapia intensiva e rianimazione ha a disposizione uno strumento di estrema utilità che permette di innalzare gli standard di sicurezza del reparto ed agevolare il lavoro degli operatori che possono avere letture continuative e ripetute nel tempo che contribuiscono ad creare la documentazione comprovante la corretta gestione del paziente intubato .

Con il monitor monouso per la misurazione della pressione di gonfiaggio della cuffia tracheale diventa routine grazie alla sua facilità.

Come funziona il monitor monouso per la misurazione della pressione di gonfiaggio della cuffia

Utilizzare il dispositivo è semplice e richiede la semplice lettura della lancetta collegata al preciso misuratore integrato.

Zona verde=pressione di gonfiaggio nei limiti

Se la lancetta si trova al di fuori della zona verde “di sicurezza” l’operatore è allertato visivamente e può intervenire subito senza attendere, evitando le pericolose conseguenze quali ischemia

Un recente studio relativo al monitoraggio pressorio della pressione della cuffia tracheale al fine di mantenere il range pressorio, presentato al 32° congresso ANIARTI  2013 (ASSOCIAZIONE NAZIONALE INFERMIERI DI AREA CRITICA) conclude con la seguente affermazione:

“Un sistema di monitoraggio continuo può essere d’aiuto nella prevenzione dei rischi e danni associati all’intubazione”

Gli autori dello studio sono: Matteo Danielis, Sonia Benatti, Paolo Celotti, Omar Trombini  della SOC Anestesia e Rianimazione 1 – AOU S. Maria della Misericordia ed è pubblicato sul sito ANIARTI.

Le informazioni relative alle pratiche in terapia intensiva utilizzate in questo articolo provengono anche dalle seguenti fonti bibliografiche:

  • Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale, Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna, “Buone  pratiche infermieristiche per il controllo delle infezioni nelle unità di terapia intensiva” Dossier  203-2011, Bologna, 2011
  • Atti del IX congresso A.I.O.S.O., Savona 29-30 aprile 2011
  • Atti del VIII congresso A.I.O.S.O., Desenzano del Garda (BS) 7-8 maggio 2010
  • C. Sironi, G. Baccin, “Procedure per l’assistenza infermieristica”, Masson, 2006 Milano
  • C. Spairani, T. Lavalle (a cura di), “Procedure protocolli e linee guida di assistenza  infermieristica”, Masson, 2001, Milano
  • C. Zotti, M.L. Moro (a cura di), “Compendio delle principali misure per la prevenzione ed il controllo delle infezioni correlate all’assistenza” Centro Stampa della  Regione Emilia Romagna, Bologna, 2010
  • L.J. Carpenito, “Diagnosi infermieristiche. Applicazione alla pratica clinica”, Sorbona, 1996, Milano
  • Procedura Aziendale (Azienda USL Ravenna) “assistenza alla persona con problemi respiratori”  P107 dicembre 2005
  • Il Controllo Della Pressione Della Cuffia Tracheale Può Forse Ridurre La Vap, con dati da Continuous Control of Tracheal Cuff Pressure and Microaspiration of Gastric Contents in Critically Ill Patients di Saad Nseir, Farid Zerimech, Clément Fournier, Rémy Lubret, Philippe Ramon, Alain Durocher, and Malika Balduyck Am. J. Respir. Crit. Care Med. 2011 (pubblicato su www.timeoutintensiva.it, N°18, Student Corner, Ottobre 2011)

Se vuoi introdurre il dispositivo monouso per il monitoraggio della pressione della cuffia endotracheale nella tua struttura, contattaci con i tuoi dati, saremo felici di aiutarti.

Se vuoi visualizzare il depliant specifico lo puoi leggere qui sotto oppure scaricare qui.

Scegliere correttamente la copertura sterile per microscopi.

I teli sterili di copertura del microscopi operatorio sono di uso comune in molte chirurgie tra cui neurochirurgia, otorino, oculistica.

 

Pochi passi ci permettono di identificare il telo adatto al microscopio in sala

  1. Identificare il gruppo obiettivo sul microscopio
  2. Misurare con un righello il diametro del gruppo ottico alla sua estremità
  3. A seconda della lettura controllare le due sezioni a catalogo:
    48 mm.: i teli sono quelli della serie  Zeiss® OPMI® Microscopes
    65 mm. i teli sono quelli della serie   Zeiss ® MD/CS/11 Microscopes
    68 mm. i teli sono quelli della serie   Leica ® Microscopes

Se stai cercando una coperture sterile per microscopio operatorio, leggi l’articolo per controllare la gamma di coperture sterili che abbiamo

Ago per prelievo ovociti

Kit ago prelievo ovociti aspirazione follicolare

 

Nuovo kit prelievo degli ovociti

La crescente richiesta di dispositivi medici di qualità nel campo della medicina riproduttiva ci ha permesso di introdurre nella gamma dei nostri prodotti un ago dedicato al prelievo degli ovociti, procedura descritta anche come aspirazione follicolare (in inglese egg retrieval).

Il kit monuoso contiene un ago monolume per il prelievo degli ovociti dai follicoli ovarici utilizzabile nelle terapie FIVET-ICSI (iniezione intra-citoplasmatica di spermatozoi), giunti a maturazione dopo stimolazione ovarica controllata.

Le caratteristiche dell’ago per aspirazione follicolare

  • disponibile in due diversi calibri (17G, 18G)
  • tre diverse lunghezze (270, 350, 380 mm)
  • con e senza ago di risciacquo
  • disponibile in versione monolume
  • realizzato in Europa in uno stabilimento con oltre trent’anni di esperienza nella produzione di aghi speciali.

Perchè scegliere questo ago per il prelievo degli ovociti

  • cannula a pareti sottili: garantiscono il massimo flusso interno
  • punta a triplice affilatura atraumatica per un avanzamento senza esitazioni nei tessuti attraversati durante la procedura
  • marker ecografico all’estremità distale della cannula realizzato senza intaccare la superficie esterna dell’ago
  • compatibile con il 100% delle guide “passa aghi” o guide per sonde ecografiche endocavitarie presenti sul mercato.
  • impugnatura ergonomica
  • marker di riferimento sul cono serve per identificare anche solo al tatto l’orientamento della punta dell’ago durante la procedura
  • tubo di aspirazione con un rinforzo anti-kinking per evitare di occludere il canale di aspirazione
  • tubi sono realizzati un PTFE per il massimo flusso e scorrevolezza interna degli ovociti durante l’aspirazione
  • estremità prossimale dei tubi con lavorazione “ad imbuto” per agevolare il flusso durante l’aspirazione
  • tappo provetta in silicone trasparente
  • include prolunga con standard terminale luer-lock per raccordarsi a tutte le pompe di aspirazione presenti sul mercato.
  • rinforzo anti-kinking anche sulla prolunga
  • materiali sono completamente atossici per garantire la massima qualità del prelievo ed evitare qualsiasi inquinamento del campione.
ago prelievo aspirazione ovociti follicoli

 

Vuoi maggiori informazioni sull’ago per aspirazione ovociti ed aspirazione follicolare?

Il tuo centro si occupa di PMA, FIVET, ICSI e ritieni che potrebbe essere interessato ad usare il nostro ago per prelievo ovociti / aspirazione follicolare?

Chiedi un preventivo, saremo lieti di risponderti!

 

Supporto iPad in sala operatoria

supporto tablet ipad campo sterile sala operatoria

La diffusione dei tablet in ambiente sanitario è in continua ascesa.

Il mercato dei tablet utilizzati in ambiente sanitario è dominato da Apple che con iPad ha una netta prevalenza sui concorrenti (Samsung tra i primi che seguono a distanza nelle statistiche di vendita).

Il tablet di Apple è diventato uno strumento utilizzato non solo in corsia ma con opportune App anche in sala operatoria.

Posizionare un tablet iPad sul campo operatorio

chirurgia in sala operatoria con ipad

Nelle immediate vicinanze del campo chirurgico però è necessario considerare che il mantenimento della sterilità e della stabilità sia nella consultazione che nell’uso del tablet è fondamentale.

Gli operatori che sono “sterili” (lavati) sul campo non possono tenere in mano l’iPad poiché i movimenti necessari all’atto chirurgico risulterebbero ridotti.

Il supporto tablet per tavoli con barra DIN

supporto per ipad con attacco barra din

Per risolvere il problema del posizionamento dei tablet nelle immediate vicinanze del tavolo operatorio ed anche del letto degenza è nato il rivoluzionario supporto per tablet con innesto su barra DIN.

L’attacco standard denominato barra DIN è  presente su tutti i tavoli operatori ed è uno standard (barra dimensioni mm. 25×10) utilizzato dai numerosi accessori che ogni tavolo operatorio, lettino da visita o poltrona chirurgica possono adottare.

Il supporto è adatto ad alloggiare tablet compresi tra i 7″ e i 12″con le seguenti dimensioni minime e massime:

Larghezza:

  • min. mm. 150
  • max mm. 220

Spessore:

  • min mm. 5
  • max mm. 13

Fissaggio semplificato per il tablet

  • Fissate la slitta regolabile sul tablet rispettando le misure minime indicate sopra
  • Verificate il corretto centraggio della slitta rispetto al tablet

 

supporto ipad barra din regolabile

Grazie al  fissaggio rapido Smart-klik la slitta viene installata sul braccio regolabile con una semplice meccanismo a scatto  che la blocca in modo sicuro.

supporto ipad barra din regolabile

Il braccio a tre articolazioni permette la massima libertà di posizionamento e la testa snodata permette di regolare anche l’inclinazione del tablet per una visione ed uso ottimale.

Cosa include il kit di supporto iPad per tavoli operatori

  • Tubo in acciaio diam 18 mm. lunghezza mm. 50
  • Clamp terminale al tubo per serraggio su barra DIN 25×10
  • Braccio articolato in 3 sezioni
  • Testa snodabile con aggancio rapido
  • Slitta per tablet regolabile

Ferimenti da taglienti in sala operatoria

Ferimenti da taglienti in sala operatoria

Si intendono taglienti tutti gli strumenti necessari a penetrare attraverso tessuti biologici, inclusi aghi, bisturi, lame di vario tipo, anche montate su strumenti motorizzati (seghe chirurgiche) forbici.

I dati sui ferimenti da taglienti a carico del personale di sala operatoria sono spesso non completi in quanto sottostimati poiché non tutti gli incidenti vengono riportati come prevedono le norme in vigore a livello internazionale.

Linee guida e documenti ufficiali sul ferimento da taglienti

Raccogliamo alcuni riferimenti relativo al problema dei ferimenti da taglienti a carico del personale di sala operatoria a livello internazionale:

  • HSE- Inghilterra è ente che si occupa della protezione dei lavoratori nell’ambiente di lavoro; ha pubblicato una linea guida relativa alla sicurezza nelle gestione dei taglienti per i lavoratori del settore sanitario
  • Esiste anche una direttiva europea che ha come obiettivo quello di prevenire il ferimento da taglienti degli operatori sanitari a tutti i livelli, la direttiva è stata redatta con la collaborazione di http://www.hospeem.eu/, l’associazione europea degli operatori del comparto sanitario.
  • il CDC-Usa da tempo è attivo in una campagna di sensibilizzazione per la prevenzione degli incidenti con taglienti in sala operatoria
  • il Ministero della Salute italiano ha pubblicato un manuale con checklist per la sicurezza in sala operatoria

I numeri sui ferimenti da taglienti a carico degli operatori sanitari (dati dal CDC-USA)

Come avvengono i ferimenti da taglienti?

  • Attività correllate allo smaltimento (11%)
  • Attività successive all’uso ma precedenti all’eliminazione (30%)
  • Ri-posizionamento del tappo di un ago (3%)
Pie chart showing how sharps injuries occur

(Fonte: EPINet [2009])

Quali sono i dispositivi più pericolosi?

  • Siringhe monouso (31%)
  • Aghi da sutura (24%)
  • Aghi a farfalla (5%)
  • Bisturi monouso (4%)
  • Bisturi riutilizzabili (4%)
Pie chart showing devices involved with sharps injuries

(Fonte: EPINet [2009])

 

Se fai parte di un’associazione e vuoi aggiornare l’articolo con dati recenti, puoi contattarci, saremo lieti di includere dati italiani dettagliati.

tecnicca ospedaliera dic-2013

La rivista leader nel settore ospedaliero ha pubblicato un articolo su Actimat, il nostro tappeto decontaminante riutilizzabile.

Lo trovate sul numero di dicembre e nelle versione online.

Actimat continua ad essere richiesto ed interessa sia il mercato ospedaliero che l’industria alimentare, elettronica e di confezionamento dispositivi medici.

Con Actimat

  • riducete i rifiuti
  • rispettate l’ambiente
  • tenete alla larga lo sporco da aree critiche.

 

lavaggio ferri chirrugici

Oramai i diversi organismi a livello internazionale (ISPESL-Italia, HTM-Inghilterra, RKI-Germania, AORN-Stati uniti, ecc) sono concordi nell’affermare che il trattamento degli strumenti chirurgici dopo il loro uso e prima della sterilizzazione deve seguire alcune fasi molto importanti:

  1. decontaminazione
  2. lavaggio
  3. disinfezione

L’importanza del lavaggio

Il lavaggio in particolare assume importanza consistente perché è la fase del processo di trattamento degli strumenti che deve garantire la rimozione dei residui organici e preparare il carico affinché la successiva disinfezione avvenga nelle condizioni migliori possibili, riducendo la presenza di residui che potrebbero inficiare questo importante processo.

La tecnologia nel settore delle lavastrumenti a disinfezione termica si è evoluta in modo consistente ed oramai sia le piccole strutture con carichi di lavoro e volumi di strumentario ridotti, che i grandi blocchi operatori con quantità elevate di set chirurgici da processare possono utilizzare le stesse tecnologie.

Le cosiddette “lava strumenti” sono indicate per il lavaggio e la disinfezione di una vasta gamma di materiali utilizzati, compresi quelli che presentano cavità utilizzando particolari accessori.

La metodica di lavaggio delle lavastrumenti assicura un’omogenea rimozione dello sporco, grazie all’uso di una concentrazione di soluzione detergente costante, a condizione però che il  caricamento venga effettuato senza zone d’ombra (non sovrapposto). All’azione meccanica di  detersione è associato un processo di disinfezione termica (preferibile e misurabile grazie al concetto di A0, detto “A con zero”) o chimica, spesso più aggressiva nei confronti dei materiali e di più difficile gestione in termini pratici (sotccaggio liquidi, eventuale inattivazione post utilizzo) ed ambientali.

I presupposti per un ottimo lavaggio degli strumenti

• buona qualità dell’acqua (serie norme UNI EN ISO 15883);
• buona qualità e adeguato dosaggio dei prodotti utilizzati
• accurata manutenzione e controllo dell’azione meccanica
• verifica della temperatura di lavaggio e disinfezione
• caricamento corretto (è una condizione indispensabile)
• gli strumenti a snodo devono essere aperti per garantire la pulizia
• i cestelli o panieri non devono essere sovraccaricati
• gli strumenti piccoli non devono essere coperti da quelli di grossa dimensione provocando
zone d’ombra nel lavaggio
• gli strumenti con cavità ( tubi, sistemi respiratori) devono essere lavati al loro interno, per questo motivo devono essere trattati con accessori specifici

E’ disponibile il testo originale integrale ISPESL delle LINEE GUIDA SULL’ATTIVITÁ DI STERILIZZAZIONE QUALE  PROTEZIONE COLLETTIVA DA AGENTI BIOLOGICI PER L’OPERATORE NELLE STRUTTURE SANITARIE (D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) per il download.

La definizione di A0 nella disinfezione termica

A0 nella disinfezione termica

Per lungo tempo i parametri di disinfezione 93°C/10 min. sono rimasti “punti cardine” immutabili, in particolare tra gli operatori europei che ritenevano il ciclo a 93° con tempo di esposizione di 10 minuti l’unico in grado di assicurare risultati di disinfezione accettabili.

I tempi sono cambiati ed anche la norma EN15883 intitolata  “Apparecchi di lavaggio e disinfezione – Parte 6: Requisiti e prove per apparecchi di lavaggio e disinfezione che utilizzano la disinfezione termica per i dispositivi medici non invasivi, non critici e per le attrezzature sanitarie” ha introdotto il concetto del valore di A0.

Cos’è il valore A0 nella disinfezione termica

A0 è il parametro fisico che ci permette di verificare la capacità di un ciclo di disinfezione termica di inattivare i microorganismi.

Quali sono i valori di A0 minimi

La norma EN15883-1 specifica che A0=60 è un valore accettabile per i dispositivi che vengono in contatto con la pelle integra, in quanto questo tipo di strumenti difficilmente vengono contaminati da grandi quantità di microorganismi patogeni resistenti al calore.

In un ciclo di disinfezione con A0=60 la carica batterica iniziale non deve essere elevata e non devono essere presenti microorganismi con elevato potenziale patogeno.

Nella parte 2 della norma EN15883 il valore di A0=600 è il requisito minimo per ogni ciclo di disinfezione, ma viene stabilito che il termodisinfettore deve essere in grado di raggiungere un valore di A0 non inferiore a 3000.

Spesso però raggiungere valori di A0=3000 può essere troppo oneroso in termini di tempo ed impegno della macchine per lavaggio e disinfezione, e quindi il seguente approccio è largamente condiviso:

Tutti gli strumenti che vengono sterilizzati dopo la disinfezione possono essere sottoposti a trattamento con A0=600 (ad. esempio 1min/90°C.).

Gli strumenti semicritici ed in ogni caso non necessariamente destinati alla sterilizzazione come fase successiva devono essere processati con A0=3000 (ad. esempio 5 min/90°C).

Qualora però la lavastrumenti a disinfezione termica sia in grado di offrire un ciclo con A0=3000 senza notevole dispendio di tempo e complessità gestionali questa è la via da preferire.

L’articolo del WFHSS che riguarda EN15883 ed il concetto di A0 è disponibile in originale in lingua inglese qui.

La legenda della formula matematica per il calcolo di A0 riportata all’inizio dell’articolo è la seguente:
  • ∆t = periodo di tempo selezionato in secondi
  • T = temperatura del carico in °C (limite inferiore= 65 °C)
  • z = 10 (°C)

 

Istruzioni d’uso contenitori per sterilizzazione SteriSafe

Per i tanti operatori di centrale di sterilizzazione che utilizzano i container Sterisafe pubblichiamo le istruzioni d’uso che sono comuni a tutti i modelli.

Istruzioni per l’uso Sterisafe

Sterilization container (Colore antracite)

Sterilizzazione

  1. I metodi di sterilizzazione utilizzabili sono:
  2. vapore saturo(fino a 138°C)
  3. Gas Plasma di H2O2
  4. Formaldeide

Assicurarsi che gli strumenti da sottoporre a sterilizzazione all’interno dei containers Sterisafe DURO siano pluriuso e dichiarati idonei ad essere sterilizzati con i metodi di sterilizzazione sopra elencati.

Etichetta sigillo

Inserire l’etichetta sigillo dopo aver chiuso il container Sterisafe® DURO.

Sull’etichetta è presente un indicatore di processo che cambierà di colore come evidenza di esposizione al ciclo di sterilizzazione utilizzato.L’etichetta sigillo si rompe all’apertura del container.

Sigillo di sicurezza

I sigilli di sicurezza vengono posti lateralmente al container,offrendo un’ulteriore sicurezza contro eventuali aperture accidentali. Per aprire il container è sufficiente rompere il sigillo.

Pulizia

Sterisafe® DURO può essere pulito siamanualmente checon apparecchiature di lavaggio(termodisinfettori).

Si raccomandano i seguenti detergenti:

  • Thermosept RKF(S&M)
  • Neodisher Mediclean forte
  • Neodisher FA forte
  • Neodisher SeptoClean (Dr. Weigert; Hamburg)
  • Korsolex-Endo-Cleaner (Bode)
  • Effettuare un controllo visivo prima dell’utilizzo.

Pulizia manuale

Risciacquare Sterisafe ® DURO dopo ognisingola pulizia manuale per eliminare eventuali residui dalla superficie.

Residui di detergente possono danneggiare le superfici del container Sterisafe ® DURO durante il processo di sterilizzazione.

Pulizia meccanica

Si raccomanda l’uso di lavastrumenti a disinfezione termica  per evitare residui di detergenti che possono danneggiare le superfici del container durante il processo di sterilizzazione.

Non è necessario smontare i filtri dal loro alloggiamento per effettuare il lavaggio del container.

Questa indicazione è valida sia per i processi di lavaggio manuali che automatici (termodisinfettore).

Controlli

Dopo la pulizia e prima dell’utilizzo il container Sterisafe® DURO deve essere ispezionato (le istruzioni per l’uso devono essere disponibili nella postazione di lavoro). Devono essere verificati accuratamente i seguenti punti:

  1. Assenza di deformazioni
  2. Le leve di chiusura devono essere funzionali
  3. Il fondo del container e il coperchio devono coincidere perfettamente
  4. Il sistema di chiusura deve avvenire con una semplice pressione
  5. Il porta filtro e il filtro devono essere controllati visivamente prima di ogni utilizzo e sostituiti in caso di danni visibili
  6. Nel cambio di filtro inserire il nuovo filtro nella griglia  apposita e premere fino al blocco caratterizzato con un“click”.
  7. Qualora visibilmente danneggiato, occorre eliminare loSterisafe ® DURO dalle operazioni in corso e, se possibile,inviarlo in riparazione.

Confezionamento

Sterisafe ®DURO ed il materiale in esso contenuto deve essere pulito e asciutto al momento del confezionamento.

I seguenti consigli facilitano una buona asciugatura:

  • utilizzare un telo interno
  • inserire nell’autoclave lo Sterisafe ® DURO con il suo carico solo dopo che questo ha raggiunto la temperatura ambiente.
  • lo Sterisafe ® DURO deve essere posizionato su una superficie piana
  • contenitori pesanti devono essere posizionati ad unlivello inferiore al container Sterisafe ® DURO

Condensa

Le seguenti indicazioni consentono di prevenire la formazione di condensa all’interno del container:

  • Effettuare una fase di raffreddamento di circa 30 minuti all’esterno dell’autoclave.
  • Non posizionare il container durante la fase di raffreddamento su una base di massa fredda.

Ciclo di vita utile

A condizione che siano utilizzati correttamente, i containers Sterisafe ® DURO possono essere utilizzati almeno 2.000 volte.

Il filtro deve essere sostituito dopo 150 cicli di sterilizzazione o, qualora i cicli annuali fossero inferiori, ogni anno.

Sostituzione dei filtri

  • Rimuovere la griglia di tenuta del filtro facendo leva conun piccolo cacciavite
  • Rimuovere il filtro usato ed inserire il nuovo filtro.
  • Il lato liscio deve essere rivolto verso l’interno.
  • Sostituire l’inserto recante la data di scadenza del filtro con uno nuovo
  • Inserire la griglia di tenuta del filtro come da disegno e premere fino allo scatto.

Sostituire i ganci

I ganci di chiusura possono essere rimossi facilmente dalla cornice di chiusura dello Sterisafe grazie all’innesto a scatto.

Accessori, ricambi

  • Lista degli accessori e parti di ricambio:
  • Filtri
  • Griglia filtro
  • Etichette-sigillo
  • Sigilli
  • Inserti in silicone

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