L’uncino di Ramelet deve il suo nome al Dott. Albert-Adrien Ramelet di Losanna (Svizzera), specializzato in dermatologia ed angiologia e membro onorario di dieci società scientifiche; collabora con la società Hebu da diversi anni quale consulente nello sviluppo di strumenti dedicati alla flebologia.
L’uncino è disponibile in due versioni:
Uncino Ramelet I
Uncino Ramelet II
Entrambi gli stili offrono un’impugnatura cilindrica corta(ancora più ergonomica nel caso dell’uncino Ramelet II) che permette all’operatore di ruotare lo strumento tra le dita evitando i ripetuti movimenti richiesti dagli uncini per flebologia Oesch e Muller.
La punta dell’uncino è fine, affilata ed angolata, l’uncino terminale facilita la dissezione e fornisce un grip sicuro della vena anche con una moderata trazione durante l’avulsione verticale della vena; in particolare il disegno dell’uncino di Ramelet agevola il chirurgo nell’afferrare la tonaca avventizia dall’alto per permettere poi all’uncino di Oesch di afferrare la vena lateralmente grazie al suo piccolo arpione acuto.
Questa particolare conformazione della punta rende atraumatica l’inserzione e l’azione dell’uncino nei confronti dei tessuti circostanti.
L’uncino di Ramelet I è disponibile in due diverse misure in versione destra e sinistra.
Anche la versione Ramelet II che offre un manico in polimero plastico più ergonomico e dotato di rilievi antiscivolo è disponibile in diverse misure e stili.
L‘uncino di Ramelet Fig. 1 è più indicato per la rimozione di vene reticolari o varici di medie dimensioni.
L’uncino di Ramelet Fig. 2 invece è adatto per le varici del tronco le vene perforanti.
Una procedura di flebectomia nella quale viene utilizzato l’uncino di Ramelet
http://youtu.be/oUDcb18OxlM